... assolutamente da provare ... il ragù di polpo si sposa perfettamente con questo formato di pasta un pò rustico ... gli scialatielli ... curiosa è l'etimologia di questo termine: pare siano nati per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1978 e si presume che il loro nome derivi da due parole dialettali, precisamente "scialare" cioè "godere" e "tiella-i" cioè "padella". E' un formato di pasta fresca molto usato nella cucina campana e ha origini amalfitane.
SCIALATIELLI AL RAGU' DI POLPO
1 polpo di circa gr 500
700 gr di passata di pomodoro
gr 150 ca. di odori tritati (cipolla, sedano e carota)
vino bianco q.b.
olio extravergine d'oliva
sale, pepe, un pizzico di peperoncino (facoltativo)
prezzemolo tritato
gr 500 di scialatielli
Mettere a lessare il polpo in acqua leggermente salata per una diecina di minuti. Trascorso questo termine, scolarlo e tritarlo grossolanamente; deve avere la consistenza del macinato di carne quindi è possibile tritarlo a coltello oppure con una veloce passata nel robot da cucina. In un tegame di coccio mettere qualche cucchiaio di olio, il peperoncino (se previsto) e farvi appassire dolcemente il trito di odori; unire il polpo tritato, amalgamare bene il tutto e sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Scaldare la passata di pomodoro e unirla al resto degli ingredienti. Regolare di sale e di pepe e cuocere a fuoco molto lento per circa un'ora e mezzo.
Lessare gli scialatielli in abbondante acqua salata, scolarli e condirli con il ragù. Decorare il piatto con prezzemolo tritato fresco e servire immediatamente a tavola.
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