giovedì 17 maggio 2012

Scialatielli al ragù di polpo

... assolutamente da provare ... il ragù di polpo si sposa perfettamente con questo formato di pasta un pò rustico ... gli scialatielli ... curiosa è l'etimologia di questo termine: pare siano nati per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1978 e si presume che il loro nome derivi da due parole dialettali, precisamente "scialare" cioè "godere" e "tiella-i" cioè "padella". E' un formato di pasta fresca molto usato nella cucina campana e ha origini amalfitane. 

SCIALATIELLI AL RAGU' DI POLPO

1 polpo di circa gr 500
700 gr di passata di pomodoro
gr 150 ca. di odori tritati (cipolla, sedano e carota)
vino bianco q.b.
olio extravergine d'oliva
sale, pepe, un pizzico di peperoncino (facoltativo)
prezzemolo tritato
gr 500 di scialatielli


Mettere a lessare il polpo in acqua leggermente salata per una diecina di minuti. Trascorso questo termine, scolarlo e tritarlo grossolanamente; deve avere la consistenza del macinato di carne quindi è possibile tritarlo a coltello oppure con una veloce passata nel robot da cucina. In un tegame di coccio mettere qualche cucchiaio di olio, il peperoncino (se previsto) e farvi appassire dolcemente il trito di odori; unire il polpo tritato, amalgamare bene il tutto e sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Scaldare la passata di pomodoro e unirla al resto degli ingredienti. Regolare di sale e di pepe e cuocere a fuoco molto lento per circa un'ora e mezzo.
Lessare gli scialatielli in abbondante acqua salata, scolarli e condirli con il ragù. Decorare il piatto con prezzemolo tritato fresco e servire immediatamente a tavola.

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